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Canarini


La notevole varietà di gorgheggi e di trilli, la ricchezza dei registri, posseduti da questo minuscolo cantore, sono ineguagliabili; gli intenditori e gli appassionati acquistano i migliori esemplari a prezzi elevatissimi.

Ogni anno, in molti paesi del mondo e d'Italia,  è possibile assistere a un curioso spettacolo: decine di gabbiette, allineate in un giardino o in un ampio loggiato, da cui si leva un susseguirsi di trilli, di cinguettii, di eleganti volatine di note; intorno, uomini dall'aria grave passeggiano in silenzio, chinandosi ogni tanto ad ascoltare presso una o l'altra gabbia. E' la gara di canto dei canarini, questi piccoli prodigiosi tenori del mondo degli uccelli, una gara che si conclude spesso con la vendita, a cifre altissime, dei migliori esemplari.

Il canarino, quale noi lo conosciamo, è un uccellino, dal piumaggio giallo, grosso quanto un passerotto, dal becco fine e aguzzo: tuttavia, il colore è il prodotto di una  mutazione, avvenuta un paio di secoli fa in un allevamento europeo, ed è caratteristico degli uccelli in cattività.

Nei paesi originari, Madera e le isole Canarie, dove esso vive allo stato selvatico, il piumaggio è verde, screziato di grigio sulle ali e dorato sul dorso e sul petto. La sagoma e le dimensioni variano secondo le razze, anch'esse prodotte per mutazione nei vari paesi in cui il canarino è stato importato: quello che abbiamo descritto qui sopra è il canarino comune.

La razza olandese, per esempio, produce esemplari molto più grossi, dalle zampe lunghe, gobbuti e col piumaggio arruffato: la razza belga è simile alla precedente, anch'essa cioè con quella curiosa gobba sul dorso, ma a piumaggio liscio. Gli allevamenti inglesi hanno prodotto la razza Yorkshire, di forma piuttosto allungata e smilza, la Lancashire, di grosse dimensioni ma di forma normale, la Norwich con una sorta di cappuccio sulla nuca.

Ciò che indusse i primi europei che colonizzarono le Canarie, nel XVI secolo, a catturare e riportare in patria qualche esemplare di questi uccellli, fu, più che la bellezza del piumaggio e la forma graziosa, la meravigliosa varietà e freschezza del canto, che trova un paragone soltanto nella voce splendida dell'usignolo.

Come accade per quest'ultimo, anche fra i canarini, solo i maschi cantano; e fra le varie razze gli amatori prediligono l'Olandese, e la Belga. L'allevamento non presenta difficoltà, dato che il canarino, a differenza dell'usignolo, si adatta benissimo alla cattività. Le covate, tre o quattro all'anno, ognuna di quatto o cinque uova, sono facilitate dall'immissione nella gabbia di cestini in cui la coppia di uccellini si prepara il nido con cotone, filacce e piume: le uova si schiudono dopo circa tredici giorni e i piccoli impiegano tre settimane per imparare a volare e circa un mese prima di riuscire a nutrirsi da soli senza l'imbeccata della mamma.

A questo punto, se si vogliono ottenere dei buoni cantori, i piccoli devono venire separati dai genitori e isolati, ciascuno in una gabbia, in modo che odano solo il canto del maestro, che è un maschio adulto e di buona voce. Quanto al cibo, il canarino non è molto schizzinoso: pane inzuppato e semi di ravizzone vanno benissimo durante la crescita e più tardi ogni tipo di seme, foglioline tenere d'insalata, frutta succosa e specialmente fichi per cui questi uccellini sembrano avere una spiccata preferenza.

I canarini possono venire incrociati, e lo sono spesso, con uccelli nostrani simili a loro per dimensioni e per razza, come il cardellino, il lucherino, il verzellino: i migliori sono i due ultimi incroci, da cui si ottengono spesso buoni cantori. Ciò che più stupisce, nel canto del canarino, è la notevole varietà di gorgheggi e di trilli, l'agilità con cui il piccolo artista si arrampica sulle più ardue vette del pentagramma, la ricchezza dei registri: si direbbe che non un semplice istinto, ma un vero genio canoro, un illuminato desiderio di armonia animi il minuscolo uccellino, immagine degli splendidi cieli e delle isole lontane che esso non conoscerà mai.



Elenco di seguito alcune specie: